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Quanto è importante l’ATTIVITÀ FISICA nella vita delle persone?

Inutile dire che ci troviamo in una situazione particolare che, tra le tante ripercussioni sulla nostra vita personale, modifica e limita profondamente la nostra quotidiana attività fisica e motoria.

Ma non voglio ancora parlare di “adesso”, permettetemi un attimo di ragionare del “prima”.

Ed il “prima” ovviamente è riferito a prima delle misure restrittive per il diffondersi del virus, che possiamo datare nel 23 febbraio 2020 per la regione Lombardia.

Vorrei chiedervi se, pensandovi liberi e senza divieti, vi riconoscereste in una di queste cinque categorie.


1) Super sportivo: colui che pratica attività fisica anche 4 o 5 volte a settimana, magari anche a livello agonistico e la reputa parte fondamentale della propria quotidianità. Per lui stile di vita edimpegno fisico da lavoro incidono relativamente.
2) Sportivo: colui che pratica regolarmente attività fisica 2 o 3 volte a settimana e la reputa una parte importante della propria quotidianità. Anche per lui stile di vita ed impegno fisico da lavoro incidono relativamente.
3) Sportivo obbligato: colui che pratica più o meno regolarmente attività fisica 1 o 2 volte a settimana perché si sente in qualche modo “obbligato” da svariate motivazioni personali (salute, sovrappeso, rapporti famigliari, ecc.). Per lui stile di vita attivo un buon impegno fisico da lavoro possono rappresentare, se presenti, una buona aggiunta di movimento nella quotidianità.
4) Sedentario attivo: colui che non pratica attività fisica ma che ha uno stile di vita attivo e/o un impegno fisico da lavoro importante (es. muratore, facchino, non certo il semplice “stare in piedi tutto il giorno”).
5) Sedentario passivo: colui che non pratica attività fisica e che non ha uno stile di vita attivo o un impegno fisico da lavoro importante.

Non è certo questo il momento di ricordare (ma vi invito a tenerlo presente quando tutto si normalizzerà…) quanto sia importante l’attività fisica sportiva nella vita delle persone; ci sono ormai chiare indicazioni sanitarie mondiali che parlano di quotidiano movimento dato da uno stile di vita attivo e, in aggiunta, almeno due sedute di allenamento più intense. Questo in termini di prevenzione di problematiche fisiche (sovrappeso, dolori, malattie cardio-respiratorie, ecc.) ma anche psichiche (ansia, depressione, ecc.), in quanto allenarsi fa bene al corpo ma anche alla mente liberando nel nostro corpo ormoni capaci di regalarci benessere, positività, combattendo ad esempio stress e malumore.

Riflettete e alla riapertura, se già non lo fate, pensate ad iniziare un percorso di attivazione motoria affidandovi a seri protagonisti come quelli presenti al Riability Point, sapranno sicuramente accogliere le vostre personali esigenze.

Ma torniamo ad “adesso”. A meno che non siate tra i pochi ancora attivi con il lavoro, possiamo dire che la nostra vita in termini di quantità di movimento giornaliero è decisamente cambiata in negativo.


Se ragioniamo sul consumo energetico quotidiano è chiaro come un corpo che si muove meno consuma meno, peccato che purtroppo ciò non coincida con una minor quantità di energia (calorie da cibo) introdotta ma anzi spesso ci si ritrova a “compensare” proprio con l’alimentazione le preoccupazioni date dalla situazione. In più le “tentazioni” da quarantena sono chiare: dolci fatti in casa, pasta fatta in casa, pane fatto in casa, ecc.quindi non solo quantità ma anche qualità degli alimenti introdotti possono rappresentare un problema.

Inoltre un corpo che si muove meno perde anche massa muscolare in quando siamo una macchina perfetta che risparmia dove può risparmiare. Meno massa magra nel nostro corpo diminuisce il fabbisogno calorico di cui abbiamo necessità.

Insomma sono all’ordine del giorno aumenti di peso da massa grassa, problematiche muscolo-scheletriche date da non movimento e/o cattive posture, chiari segnali di affanno anche solo nel fare le scale di casa.

Probabilmente se vi siete riconosciuti nelle prime due categorie sopra descritte tutto ciò vi ha toccato marginalmente, in quando chi vive di sport ha contatti fidati (coach, allenatore) e riesce a trovare la motivazione e i giusti stimoli per lavorare in casa anche in questa condizione. Per esempio i miei atleti del Riability Point è dal 24 febbraio che ricevono un allenamento al giorno da fare in casa, si confrontano su una chat di gruppo e partecipano ad allenamenti live sulla piattaforma ZOOM.

Più a rischio sono le altre tre categorie. La terza perché quelle persone solitamente senza uno stimolo reale, come la presenza del coach, non possiedono la necessaria motivazione per lavorare autonomamente. Ma è sicuramente più facile coinvolgerle nel momento in cui si trova il canale di stimolo giusto (video registrati, live, lavoro in gruppi virtuali, ecc.).

Per quanto riguarda le ultime due categorie la questione è un po’ più complicata. Avrete sicuramente ascoltato e letto le indicazioni nazionali per affrontare il virus “Resta in casa, programma lì la tua attività fisica, ecc.”.

Programmare attività fisica per uno che l’attività fisica non la pratica risulta molto difficile ed un po’un controsenso. Sconsiglio per questo di improvvisarsi atleti seguendo tutorial di varia natura e magari di dubbia provenienza. La scelta migliore risulta quella di considerare le cose più semplici, gli schemi motori del quotidiano.


Come fare a rimettersi in moto e combattere la pigrizia?

L’ideale è programmare sull’agenda personale, come un appuntamento inderogabile, mettendo la sveglia o incollando un post-it ben visibile, 2/3 momenti di movimento al giorno, di varia durata, dai 10 minuti le prime volte fino ad arrivare anche a 30 minuti.

Cosa fare? Se non si hanno particolari problematiche fisiche, fare cose semplici come ad esempio:

• salire e scendere da un gradino;
• percorrere più volte in discesa e salite le scale di casa o del condominio;
• camminare ad un passo spedito nel cortile di casa o del condominio;
• percorrere in discesa ed in salita la rampa del box;
• marciare sul posto sollevando le ginocchia circa all’altezza delle anche e muovendo in modo marcato le braccia opposte alle gambe;
• marciare sul posto sollevando i talloni in direzione dei glutei e muovendo in modo marcato le braccia opposte alle gambe;
• jumping jack ovvero saltello con apertura e chiusura laterale e simultanea di gambe e braccia;
• piccoli saltelli a piedi uniti sul posto o se si è capaci salto della corda;
• muovere le articolazioni del corpo in modo ampio e delicato per più volte e in tutte le direzioni consentite (spalle, gomiti, polsi, testa, collo, bacino, anche, ginocchia, caviglie);
• praticare semplici movimenti di stretching (allungamento muscolare) mantenendo le posizioni per circa 20/30 secondi.

In oltre è consigliato:

• mantenere una buona postura anche quando si è seduti;
• non rimanere troppo seduti o coricati durante la giornata, obbligarsi a fare qualche passo ogni 20/30 minuti;
• programmare attività casalinghe che prevedano un po’ di movimento come gettare l’immondizia nel cassonetto più lontano, pulire i vetri, tagliare il prato, ecc.;
• sedersi e rialzarsi per 5 volte ogni qual volta ci si debba sedere su una sedia.

Nella speranza che tutto ciò possa essere stato spunto di riflessione e/o suggerimento per un po’ più di movimento quotidiano, vi saluto e rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.

 

 

A cura di Roberto Manelli 

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